Fernando Boschi, nato a Forlì l'11 marzo 1916 è venuto prematuramente a mancare il 17 settembre 1975. Per gli amici era “Buschì” e, fin da ragazzo, fu considerato un talento, si dedicò dunque, da subito alla pittura, frequentando a Bologna lo studio del pittore Pietro Scapardini (Milano 1900 - Bologna 1982), che eseguì per lui nel 1931 un ritratto a matita. Dal 1930 al 1939 si avvicinò a Maceo Casadei che fu suo maestro e amico, qui ritratto all’opera.

Se nelle tematiche dimostrò di affezionarsi ad un genere in particolare, così non fu per le tecniche. Sperimentò infatti l’acquerello, la tempera, l'incisione su zinco e rame (puntasecche), pur preferendo maggiormente l'uso del colore ad olio.
Nonostante la scomparsa precoce e il lungo periodo d’inattività dovuto alla guerra, Fernando Boschi ha esposto con successo in una quarantina di personali nelle principali città italiane (Ferrara, Ravenna, Bologna, Milano , Roma).
Il maestro Maceo Casadei rimpianse a lungo l’allievo con il quale aveva condiviso l’amore per la pittura e i viaggi in Italia e in Francia e che, con molta insistenza, aveva convinto a dedicarsi nuovamente all’arte. Ricordandolo scrisse di lui: «Ora la parola definitiva, Fernando Boschi, la farà dire ai suoi quadri, schivi come sono da ogni dubbiosa tendenza, senza problemi ossessivi, così privi di falsi esperimenti di comodo».
Grande successo, a tanti anni dalla scomparsa, continuano ad avere le sue personali retrospettive.